L’Agnus Dei: Un Simbolo di Fede e Speranza

L’Agnus Dei, come oggetto religioso benedetto, ha una storia radicata nella tradizione cristiana cattolica. Il suo uso, risalente al periodo medievale, rimase molto presente nel popolo cristiano, almeno fino alla prima metà del 1900. Era infatti comune per i fedeli portare con sé oggetti di devozione come segno di benedizione, di protezione divina e di testimonianza della fede in Cristo.

Agnus Dei della Congregazione delle Suore della Provvidenza

Il nome “Agnus Dei”, agnello di Dio in italiano, viene dal Vangelo “Ecco l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo” (Gv. 1,29-34) e indica Gesù Cristo nostro Signore e Redentore.


Si tratta di un disco di cera che reca su una delle facce la figura dell’agnello pasquale e sull’altra faccia viene riportata l’immagine di uno o più santi, iscrizioni, simboli sacri oppure lo stemma del papa presente nel momento in cui l’oggetto sacro viene realizzato.
La benedizione della cera era riservata al Pontefice che, nel primo anno del suo pontificato, ogni sette anni dopo quell’occasione oppure quando lo considerava necessario, consacrava la cera proveniente dal cero pasquale dell’anno precedente.


Oggi la benedizione della cera non è più riservata al papa ma rientra nelle facoltà di tutti i presbiteri. Questa benedizione conferisce alla cera un significato speciale e la rende un sacramentale, cioè un segno sacro che parla della vittoria pasquale di Cristo nella vita della Chiesa e di ogni persona.
Guardare o toccare con fede l’Agnello impresso su questi dischi di cera, aiuta il fedele a soffermarsi sui misteri della nostra Redenzione, a pregare, venerare e lodare la bontà e la misericordia di Dio.
Gli Agnus Dei venivano solitamente distribuiti ai fedeli durante speciali occasioni religiose, come la Pasqua, ma anche in occasione dei Giubilei indetti dal Papa.


Papa Francesco, riprendendo questa tradizione, durante la celebrazione del Giubileo straordinario della Misericordia avvenuta nel 2015-2016, distribuì gli Agnus Dei nella Basilica Vaticana durante la veglia di preghiera del 05 maggio. Lo scopo era di offrire ai fedeli presenti un segno di consolazione, di conforto e di speranza.

L’Agnus Dei nella Tradizione delle Suore della Provvidenza

La devozione dell’Agnus Dei fu molto presente nella Congregazione delle Suore della Provvidenza, almeno fino al Concilio Vaticano II.
Dalla testimonianza di alcune suore, sappiamo che fino agli anni ’60 era una prassi ricevere un Agnus Dei nel primo anno di Noviziato. Questi piccoli ovali di cera benedetta venivano posti in eleganti custodie confezionate e decorate a mano dalle stesse suore e appuntati alle vesti.


Collezione di Agnus Dei delle Suore della Provvidenza

Ricevere l’Agnus Dei in quella tappa del cammino di formazione simboleggiava per la novizia la volontà di intraprendere un rinnovato percorso di fede; era un segno che ricordava come il Signore sarebbe stato sempre lì, al suo fianco, presenza di misericordia e di speranza.
Questo segno accompagnava la suora fino alla fine della vita e alla sua morte veniva deposto nella bara, quasi una connessione continua con la fede in Gesù, nostra àncora di salvezza, anche oltre la vita terrena.

Ci restano alcune testimonianze significative di come questo sacramentale abbia aiutato a rinnovare la fede e la fiducia in Dio nei momenti più difficili e drammatici della vita della comunità religiosa. Sotto i bombardamenti dell’ultima guerra, quando la speranza di salvezza sembrava svanita, “le suore si avvicinano alla Rev. ma Madre [generale] che, con il suo “Agnus Dei” benedice a destra e a sinistra, supplicando il Signore di precipitare nel mare le bombe micidiali” (da “Cronaca del Nazareno-Gorizia, 1935/1947”)

Lettere degli anni ’60 di alcuni sacerdoti a suor Adeodata Rizzi


La superiora generale sr. Dositea Valentin, il 20 luglio 1960, scriveva così a Madre Adeodata Rizzi: “La disgrazia … è un monito ad essere sempre preparate … stia tranquilla, porto sempre con me l’Agnus Dei, a difesa e salvaguardia”.

Alcuni documenti testimoniano che le suore donavano gli Agnus Dei alle persone che attraversavano momenti difficili di malattia o di prova spirituale. Questo gesto rappresentava non solo un atto di devozione personale, ma anche un modo di condividere la fede e la benedizione divina con coloro che ne avevano particolare bisogno.

La preghiera dell’Agnus Dei: Un invito alla Pace e alla Riconciliazione

La Chiesa cattolica, nella celebrazione eucaristica prega così l’Agnello di Dio:
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, dona nobis pacem.

“Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo abbi misericordia di noi e concedici la pace”.

Questa preghiera di pace e riconciliazione è particolarmente rilevante oggi e ci invita a riflettere sulle nostre interazioni con gli altri.
Solo un cuore sereno e in pace è capace di accogliere e dare misericordia e di trasmettere speranza.

Agnus Dei raccolti in teche lavorate a mano dalle Suore della Provvidenza, nel primo 900.

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