Il termine Giubileo deriva dall’ebraico “yobel”, che significa “corno di ariete”, utilizzato dagli ebrei per annunciare l’inizio solenne di un anno giubilare che prevedeva, ogni 50 anni, un anno di riposo per la terra, la restituzione delle proprietà e la liberazione degli schiavi.
Nel Nuovo Testamento Gesù si presenta come Colui che porta a compimento l’antico Giubileo, essendo venuto a “predicare l’anno di grazia del Signore” (Isaia).
Dal 1300, la chiesa, riprendendo la tradizione ebraica, cominciò a celebrare il Giubileo, ogni 50 anni e successivamente papa Giovanni Paolo Il decise che fosse celebrato ogni 25 anni.
Il Giubileo, detto anche “Anno Santo”, è un invito ai fedeli ad avvicinarsi maggiormente a Cristo, a cercare la riconciliazione con Dio e con i fratelli, a convertirsi alla santità di vita, a vivere la carità.
L’ anno 2025 è quindi un Anno Santo e papa Francesco, con la Bolla Papale “Spes non Confundit”, letta il 09 maggio 2024, ha indetto il nuovo Giubileo che ha come motto: “Pellegrini di Speranza”.
San Luigi e il giubileo del 1829
Papa Pio VIII, con il breve “In Supremi”, il 18 giugno 1829, aveva indetto un Giubileo straordinario, e Luigi, novello sacerdote di soli due anni, visse questo anno di grazia con grande intensità e passione preparandosi accuratamente per aiutare anche i fedeli a vivere in modo consapevole quel dono della Chiesa. Ci restano vari schemi di sue omelie sul Giubileo e sul modo di viverlo.
Per san Luigi, il significato spirituale del giubileo è quello di avvicinare i fedeli a Dio, offrendo loro una straordinaria opportunità di ricostruire l’amicizia con Lui, di cercare la misericordia divina, di riconciliarsi con Lui e di desiderare la pace con Lui.
Nell’ “Esordio sul Santo Giubileo”, del dicembre 1829, scrive: “Nel tempo del Giubileo Iddio dà molte grazie … È (un periodo) atto a farci rientrare nella amicizia di Dio … È un tempo prezioso destinato da Dio per usare la sua misericordia, per essere Dies salutis … Per farlo giorno di salute, il Signore fa una chiamata straordinaria a tutti gli uomini…Se in ogni tempo è disposto a gettar un velo per non più ricordarsi i nostri peccati, in questo tempo che “est dies salutis” è più che mai pronto…poiché è tempo destinato da Lui per usare in modo distinto la sua misericordia”.
Nell’ultimo discorso sul Giubileo tenuto sempre nel dicembre 1829, san Luigi incoraggia i fedeli alla conversione personale e a rinnovarsi nella fede con queste parole: “Fu per me il Dies salutis, fu per me il tempus acceptabile … ? Teniamo fisso in mente quello che il Signore ci dice con la parabola del fico sterile. Lo voleva tagliare ma il giardiniere le ottenne la grazia di ancora un anno ed in quest’anno lo coltivò in modo speciale.”
Il Giubileo non è solo una tradizione religiosa ma diventa un potente strumento di rinnovamento spirituale che ogni cristiano vive nella certezza di fede che Dio Padre ha cura di lui in modo tutto particolare .
Nel 1829, Pio VIII, consapevole di essere “ad ogni ora esposti ad essere sommersi, se la mano possente che sostenne il Principe degli Apostoli che camminava sui flutti non ci protegge”, invitava tutta la cristianità a rinnovarsi e ad invocare la Misericordia di Dio; oggi, la proposta rivolta ad ogni cristiano è di mettersi in cammino assieme e di farsi pellegrini di speranza nella vita di ogni giorno, facendo brillare la luce di Cristo in mezzo ai fratelli.