Ogni anno, in questo mese, le Suore della Provvidenza ricordano l’anniversario della morte del loro Fondatore, san Luigi Scrosoppi. Aprile è anche il mese nel quale san Luigi celebrò la sua prima messa nella chiesa dei Padri dell’Oratorio di Udine.
Prima messa, 01 aprile 1827

Il chierico Luigi venne consacrato sacerdote il 31 marzo del 1827 nella Cattedrale di Udine e il giorno dopo celebrò la sua prima messa nella Chiesa di S. Maria Maddalena a Udine.
La chiesa di s. Maria Maddalena era un centro di formazione spirituale significativo per tutta la comunità cristiana udinese, in particolare per i giovani.
Luigi crebbe all’ombra dei padri filippini fin da piccolo, essendo p. Carlo, suo fratellastro, padre dell’Oratorio di s. Filippo e poi rettore della chiesa di s. Maria Maddalena.
Una volta prete, assieme a padre Carlo, Luigi fece ogni sforzo per ridare a questa chiesa e all’Oratorio l’antico splendore, dopo la soppressione napoleonica. Egli stesso si fece oratoriano, ma tutto naufragò con l’avvento del Regno d’Italia nel 1866. Nel giro di un decennio fu decisa la soppressione definitiva della Congregazione dell’Oratorio, con conseguente confisca della chiesa di santa Maria Maddalena e di tutti i suoi beni. Padre Luigi, assieme ad altri preti e laici della città, cercò di salvare il salvabile acquistando all’asta gli oggetti più significativi. Tra questi, anche l’altare. Adesso quella chiesa non esiste più. (cfr. articolo sito: “L’Oratorio di San Filippo di Udine e San Luigi Scrosoppi, 10/07/2025 )
“Secondo la tradizione sarebbe stata la più antica chiesa di Udine in piano, dopo la chiesa di Santa Maria sul colle del Castello. Ed il suo titolo – di Santa Maria Maddalena – può effettivamente richiamare alla memoria i Longobardi che verso quella santa ebbero una particolare devozione”. (Guglielmo Biasutti, Padre Luigi Scrosoppi, inedito)
Storia di un altare

L’altare, opera del Torretti, era molto importante per padre Luigi: da quell’altare egli aveva ricevuto la prima comunione e su quell’altare aveva poi celebrato la prima di tante messe che in seguito avrebbe continuato a celebrare come preposito della Congregazione dei Padri dell’Oratorio.
Morto padre Luigi, l’altare rimase proprietà delle suore della Provvidenza. Da alcuni documenti che si conservano nell’archivio storico delle suore della Provvidenza, risulta che nel novembre del 1895, suor Elena Zuccolli, superiora della Casa delle Derelitte, chiese l’autorizzazione, alla Curia Arcivescovile, di vendere l’altare alla Chiesa Parrocchiale di Artegna per il £.8.300. Il Vicario generale della Curia, mons. Francesco Isola, appoggiò tale richiesta spiegando al Cardinal Prefetto della Sacra Congregazione del Concilio, che non c’era speranza che la Chiesa di S. Maria Maddalena riaprisse al culto. Essa era stata requisita dal governo, i suoi beni venduti all’asta e poi trasformata in una palestra; si trovava inoltre vicina ad altre tre chiese quindi non era necessaria ai fedeli. Aggiunse che l’altare, di fatto, era già stato trasportato alla Chiesa Parrocchiale di Artegna, che la popolazione del luogo aveva fatto grandi sforzi per racimolare la somma necessaria all’acquisto e che presto avrebbero celebrato la festa di S. Valentino “con specialissima solennità”.
Il 31 gennaio 1896 la Sacra Congregazione del Concilio concesse alle suore della Provvidenza “licenza” di vendere l’altare della Chiesa di S. Maria Maddalena alla Parrocchia di Artegna.
Morte di Padre Luigi Scrosoppi
Padre Luigi Scrosoppi morì nella notte del 3 aprile 1884, assistito da Don Luigi Costantini e accudito amorosamente dalle sue suore.
La Superiora generale, suor Cecilia Piacentini, in un telegramma inviato al Cardinale Jacobini, a Roma, chiedeva la benedizione pontificia per il loro fondatore morente. La benedizione giunse da Roma alle 23.35, poco prima del decesso.
Il mattino del 4 aprile la superiora generale dava l’annuncio ufficiale della morte di Padre Luigi Scrosoppi e comunicava che la messa funebre e il trasporto della salma per la tumulazione sarebbero avvenute il giorno 5 aprile.

Telegramma Richiesta benedizione papale, 03/04/1884

Telegramma Concessione benedizione papale

La stampa locale diede ampio eco alla notizia. “Il Cittadino italiano” (anno VII-n.° 78) ne annunciava la morte in prima pagina sottolineando che la città perdeva “un gran benefattore”, un “esemplare splendido di sacerdotali virtù”.

“La Patria del Friuli” con il titolo “Un benefattore del Popolo” lo elogiava perché aveva dedicato tutta la sua vita a vantaggio di numerose orfane senza sussidi di Autorità civili.
Il “Giornale di Udine” (del 5 aprile 1884, N. 84) ricordava che Padre Luigi spese ottanta anni della sua vita “nell’esercizio della carità verso i fratelli infelici”.
Anche “Il Friuli”, citato dal Sacerdote Ferdinando Blasich tra i giornali “empi” (5 aprile, Anno II N. 83) nell’articolo “La morte di un filantropo” con tono di stupita meraviglia, ammirava le qualità filantropiche del prete Scrosoppi.
Testimonianza di un popolo
Dopo le esequie, sorsero alcune polemiche sui giornali per la mancata presenza ufficiale delle autorità governative ai funerali.
Gli udinesi invece vi parteciparono in gran numero; memori di quello che quel prete aveva fatto per i poveri. La messa fu celebrata nella cappella di S. Gaetano, quindi il feretro proseguì per Orzano dove Padre Luigi voleva essere sepolto: “Precedevano il feretro gli orfanelli dell’Istituto Tomadini, il patronato S Giuseppe di Cividale con la bandiera abbrunata, il Patronato S. Spirito di Udine colla fanfara, … i Sacerdoti della Confraternita di S. Pietro Apostolo e molti altri del Clero urbano; a capo del devoto corteo era il Parroco del Carmine, nel cui territorio parrocchiale sorge la Casa delle Derelitte …Dietro la bara, portata a mani dai Chierici del Seminario, seguivano il Sindaco Conte di Gropplero (ndr: era il conte Luigi de Puppi), le rappresentanze dell’Arcivescovado, del Capitolo metropolitano, dei Parochi urbani, del Seminario, del Collegio Giovanni d’Udine, e degli Istituti: Renati, Zitelle e, per ultimo, una lunga fila di Suore della Provvidenza e di orfanelle con ceri accesi, le Rosarie e l’Asilo infantile dell’Immacolata” (Tinti Luigi “Memorie del Padre Luigi Scrosoppi D.O.” Udine, Tipografia del Patronato, 1897, pag.238).
Padre e fratello universale
Oggi celebriamo questo giorno come giorno di festa. È il “dies natalis” che segna l’inizio di una nuova storia di grazia. L’umile prete udinese è ora un santo universale che accompagna, incoraggia, sostiene il cammino di molti fratelli e sorelle, in ogni parte del mondo dove è arrivato il suo messaggio di amore. Ce lo testimonia l’iconografia variegata di san Luigi: africano in Africa, asiatico in Asia, latino americano con i latini americani.
È stato un “uomo della carità”, e ancora oggi propone a tutti la carità evangelica come unica strada per costruire un mondo in cui tutti impariamo a vivere la pace compiendo gesti concreti di accoglienza, di misericordia e di perdono.



